Riscrizioni di mondo: progetto & performance

Posted · 1 Comment

disco-riscrizioni

a cura di Andrea Inglese e Gianluca Codeghini

Abbiamo immaginato un dispositivo di ri-scrittura poetica, a partire da una duplice nozione: l’estraneità degli oggetti, e l’estraneità dell’archivio. La maniera più diretta di confrontarsi all’estraneità degli oggetti consiste nel descriverli, nell’esplorare, attraverso il linguaggio, la loro fisionomia concreta e particolare, il loro aspetto sensoriale. Ma ogni descrizione dell’oggetto, entra a sua volta nel mondo, si deposita in esso, nella forma dell’oggetto linguistico. La descrizione di un fiume, di una valanga, di uno scarabeo costituiscono quel prolungamento del mondo, altrettanto concreto, altrettanto estraneo, che è l’archivio.

Siamo partiti dal lavoro di tre autori – John James Audubon, Élisée Reclus e Jean-Henri Fabre – che, tra Ottocento e Novecento, hanno dedicato gran parte della loro esistenza a descrivere porzioni di mondo con intento scientifico e talento artistico prima delle codificazione dei linguaggi disciplinari, prima insomma che i loro oggetti fossero irretiti all’interno dell’archivio dei saperi istituzionali e regolati della scienza moderna. Di ognuno di essi abbiamo scelto un brano che fosse un spunto per un’operazione di riscrittura. Audubon (1785-1851) è stato un esploratore, un cacciatore, un illustratore, un pittore e un ornitologo. Abbiamo utilizzato un brano del Diario del Missouri (1843), il quaderno di viaggio della sua ultima spedizione, che doveva documentare un nuovo progetto sui quadrupedi vivipari dell’America del Nord. Reclus (1830-1905) è stato uno dei pionieri della geografia ottocentesca, oltreché un anarchico militante. Il suo brano, incluso in un saggio dedicato alle Alpi (1869), riguarda la descrizione delle valanghe. Fabre (1823-1915), infine, è il fondatore dell’entomologia francese, e il brano è tratto da uno dei volumi (1900) dei Ricordi di un entomologo.

Questi tre brani sono stati liberamente riscritti da quattro poeti francofoni (uno belga e tre francesi: Vincent Tholomé, Frédéric Forte, Liliane Giraudon e Suzanne Doppelt) e a loro volta queste testi sono state riscritti da altrettanti autori italiani (Alessandra Cava, Renata Morresi, Andrea Raos, Vincenzo Ostuni).

In questo itinerario di scrittura, ogni autore ha registrato la lettura del proprio contributo e l’insieme di queste voci è stato organizzato spazialmente e in forma sonora da Gianluca Codeghini.

Da questo lavoro a più voci è nato un progetto installativo, che presentiamo nella homepage del sito, e una performance che è stata realizzata durante le giornate di Ex.it materiali fuori contesto, edizione 2016, ad Albinea, e all’Ateliersì di Bologna, nel contesto di Bologna in Lettere 2016, con la collaborazione di Alessandra Cava.

 

3

andy-1

presentazione-iacopo

uno-2

[Foto & video realizzati sabato 21 maggio 2016, Ateliersì, Bologna].